Enciclopedia G

Enciclopedia di Bricoportale. Termini che che iniziano con “G”

Organo di giunzione tra due elementi separati. Usualmente si definiscono con tale termine, in idraulica, gli elementi di unione tra tubi. Ne esistono di tipi diversi: • Giunti a vite: per tubi in acciaio zincato, possono essere diritti, a gomito o a più vie e presentano una filettatura femmina dove si avvitano le estremità dei tubi. Sono prodotti in vari diametri. • Giunti a compressione in plastica: servono per collegamento di tubi flessibili in polietilene. Hanno una ghiera che si avvita su una parte maschio e una guarnizione anulare. Giunto rotante: tipo di giunzione mobile realizzata ricavando sul legno elementi tondi che combaciano e che vengono collegati da un perno assiale.E’ una vera e propria cerniera.• Giunti a compressione: servono per il collegamento di tubi in rame. Le due parti, maschio e femmina, si avvitano mentre due componenti interni (“olive”) si deformano intorno al tubo e realizzano una perfetta tenuta. • Giunti da incollare: per tubi in PVC. Si incastrano nei tubi e vengono incollati e sigillati con uno speciale adesivo. • Giunti da saldare: corti manicotti variamente sagomati nei quali vengono inseriti i tubi di rame e saldati a stagno.

Resina vegetale che serve per effettuare una finitura lucida di ottimo livello, su legno. La gommalacca si acquista sotto forma di scaglie e si prepara per l’applicazione sciogliendola in alcol a 95 gradi (100 grammi di alcol per 75 g di gommalacca). Dopo 12-24 ore si può passare all’applicazione. Per effettuarla si usa il “tampone” composto da una pezzuola di lino avvolta intorno ad una pezzuola di lana che contiene un batuffolo di cotone. Si imbeve il cotone di gommalacca quindi si ripiegano le pezzuole formando il tampone. L’applicazione avviene eseguendo delle passate parallele sul legno e ripetendo l’operazione sovrapponendo tre o più passate, lasciando asciugare qualche minuto tra una passata e l’altra.

Gommapiuma, nome commerciale della schiuma morbida di poliuretano: sostanza sintetica, morbida e cedevole al tatto grazie alle numerosissime cellette vuote che sono inglobate nella massa.La gommapiuma viene venduta in vari formati e con varia “densità” per impieghi diversi. Si taglia con una lama ben affilata e si incolla con adesivo a contatto.

Vedi una realizzazione con foto passo passo per utilizzare la gommapiuma

In casa si viene a contatto con due tipi di gas: • il metano: gas naturale che perviene tramite la rete pubblica. Viene utilizzato per caldaie, scaldabagni, cucine, stufe. Inodoro all’origine viene odorizzato artificialmente in modo che si possa individuare una eventuale fuga. • il GPL: gas di petrolio liquefatto, viene venduto in bombole e collegato ai vari utilizzatori. Lo stesso gas viene portato anche a domicilio con particolari automezzi che caricano i “bomboloni “ cioè grossi serbatoi posti all’esterno che hanno una notevole autonomia nell’alimentazione dei vari servizi funzionanti a gas. Il gas è un elemento estremamente pericoloso ed è vietato realizzare impianti in proprio o apportare modifiche a quelli esistenti. Bisogna porre la massima cura negli impianti di scarico dei prodotti di combustione e nelle condutture flessibili di alimentazione, rispettando scrupolosamente le norme e facendo letteralmente la caccia ad eventuali fughe. Per accertarsi se un componente di una conduttura di gas presenta una perdita, anche minima, si possono utilizzare due metodi. • Acqua saponata: si mescola in un bicchiere un poco di detersivo liquido con acqua, fino a formare una bella schiuma. Quindi, con un pennellino, si applica un poco di liquido sul punto da esaminare. Se vi è una fuga si vedranno formarsi tante bollicine.• Liquidi cercafughe: sono reperibili in commercio particolari spray che, spruzzati sul punto in esame, creano una pellicola che in caso di fuga si gonfia visibilmente. • È tassativamente vietato andare alla ricerca di fughe con la fiammella di una candela o di un accendino. • È necessario ricordare che, in caso di cambio di alimentazione da un gas all’altro, bisogna sostituire o tarare opportunamente gli ugelli o i bruciatori dei vari utilizzatori.

Massa di calcestruzzo versata all’interno di una “cassaforma” e quindi costipata per realizzare una struttura in calcestruzzo. Prima di effettuare la gettata si può procedere all’armatura del suo interno con elementi di rinforzo in tondino di ferro. Se il volume totale della gettata è modesto si può procedere con un impasto con badile e trasportarlo con secchiello o carriola sul posto, mentre se il volume è più rilevante si può utilizzare una piccola betoniera. Per gettate di dimensioni ancora maggiori si impiegano le autobetoniere che portano sul posto l’impasto e provvedono ad eseguire la gettata.

In molti assemblaggi e costruzioni quando la temperatura ambiente aumenta il materiale ha un aumento delle dimensioni.É necessario prevedere tale fenomeno e lasciare spazi adeguati per le dilatazioni applicando dei giunti di dilatazione o eseguire particolari elaborazioni che minimizzino l’inconveniente. In alcune pavimentazioni esterne, ad esempio, si inseriscono liste antidilatazione che interrompono la pavimentazione stessa e sono in grado di assorbire le dilatazioni della copertura

Sistema meccanico montato sulle seghe a nastro che impedisce alla lama
di deviare dalla linea di taglio.Il guidalama è in genere costituito da
un braccetto metallico che scende dalla parte superiore della sega a
nastro e può essere regolato in altezza. Nelle macchine più datate (ma
non per questo meno efficienti) esso porta all’estremità due blocchetti
di legno duro (in genere faggio), che sfiorano i fianchi della lama e la
mantengono nella posizione corretta anche sotto sforzo.Le macchine più
recenti adottano invece un guidalama basato su un sistema di cuscinetti
a sfere, il cui anello esterno svolge la funzione dei vecchi blocchetti
ma con un attrito assai inferiore; un terzo cuscinetto, non
necessariamente a sfere, fa da sostegno alla parte posteriore del nastro
e gli impedisce di spostarsi all’indietro sotto la spinta del pezzo da
tagliare.

Ganasce inserite all’interno di un mandrino (di solito sono tre) che
afferrano il codolo della punta o dell’utensile da impiegare.Le griffe
sono azionate da una chiavetta o da un meccanismo automatico (nei
mandrini autobloccanti). I mandrini per tornio possono avere tre o
quattro griffe: nel primo caso esse sono autocentranti, mentre nel
secondo possono essere autocentranti (per bloccare pezzi a sezione
quadrata) o indipendenti, per il bloccaggio di pezzi rettangolari od
irregolari.