Enciclopedia R

Enciclopedia di Bricoportale. Termini che che iniziano con “R”

Elemento decorativo in fibra e gesso che si applica al soffitto, intorno
all’attacco del lampadario. Il rosone, variamente lavorato con motivi
floreali o geometrici, può anche essere dipinto con idropittura o con
smalti colorati in modo da rispondere a determinati criteri estetici.
Esistono anche rosoni da applicare su pareti verticali, sempre per scopi
di finitura ed abbellimento. Molto diffusi, poi, rosoni ed altri
elementi decorativi in polistirolo ad alta densità, che offrono
prestazioni e durata del tutto equivalente.Per mettere in opera il
rosone si può utilizzare il gesso (metodo tradizionale) o un ben più
comodo mastice di montaggio a base acrilica.

Il rubinetto può essere costituito in maniere molto diverse a seconda
dell’impiego e del sanitario che esso deve servire. Indipendentemente
dalla struttura esterna e dalla forma del rubinetto, lo schema di
funzionamento è sempre lo stesso. Un vitone centrale viene azionato e
fatto avanzare da una manopola fino a premere una guarnizione contro una
sede in cui perviene l’acqua. Ruotando la manopola la guarnizione si
allontana più o meno dalla bocca di arrivo dell’acqua e quindi si regola
l’afflusso. Per miscelare acqua fredda ed acqua calda i rubinetti sono
dotati di due comandi e di una camera di miscelazione. Oggi sono molto
usati i rubinetti “monocomando”, che permettono di ottenere una buona
graduazione della miscelazione per mezzo di una sola leva. I danni che
più frequentemente presentano i rubinetti sono: la deformazione della
guarnizione, che va sostituita, oppure il deposito calcareo che si forma
sulla sede della guarnizione stessa, che va eliminata con la “fresa per
rubinetti”. Può anche presentarsi una perdita dall’alto (dalla
manopola) in tal caso è da sostituire una particolare guarnizione detta
“premistoppa”. Un particolare tipo di rubinetto è quello “a sfera”. In
esso non è presente il vitone con guarnizione ma una sfera forata che
viene azionata da una leva esterna. Ruotando questa sfera si porta il
foro a essere coassiale o trasversale con la bocca erogatrice: nella
prima posizione si ha passaggio dell’acqua, nella seconda posizione si
ha la chiusura. Uno dei vantaggi è che si ottiene l’apertura da zero al
massimo con un quarto di giro della leva. Il rubinetto a sfera non ha
praticamente bisogno di manutenzione in quanto la sfera ruota in una
sede di teflon che è autolubrificante e praticamente non deformabile.
Questi rubinetti sono spesso usati, all’esterno, per creare “punti
acqua”.
• Monocomando: erogatore idrico dotato di un unico
comando a leva che, quando viene ruotato verso destra o verso sinistra,
distribuisce acqua fredda o calda, mentre se è alzato o abbassato
regola la quantità di acqua erogata. Il rubinetto monocomando sta
conoscendo una fase di grande espansione data la semplicità di
azionamento e la precisione di regolazione della temperatura.
Il monocomando, tra l’altro, è dotato di un
sistema di regolazione che molto difficilmente è fonte di gocciolamenti o
perdite, per cui dura moltissimo tempo prima di dover essere
sostituito: in genere basta cambiare la “cartuccia”, cioè il blocchetto
interno che contiene tutto il meccanismo.
Esiste anche un tipo di monocomando termostatico,
che presenta una ghiera sulla quale sono indicate le diverse
temperature: quando il rubinetto viene aperto esso provvede
automaticamente a erogare l’acqua alla temperatura impostata,
effettuando la giusta miscelazione tra acqua calda e fredda.
• Rubinetto di intercettazione: non ha il compito di
erogare acqua ma quello di chiudere o aprire l’afflusso d’acqua lungo
una tubazione. Viene spesso definito anche “valvola” appunto per questa
sua funzione di controllo. Il rubinetto di intercettazione, per quanto
riguarda il funzionamento interno, non differisce da un normale
rubinetto: può essere a vitone con guarnizione, oppure a sfera.
I rubinetti di intercettazione si collocano
all’inizio di un circuito idrico in modo da poterlo isolare quando si
debbano realizzare delle riparazioni: è quindi opportuno collocare un
rubinetto di intercettazione prima di un sanitario o di un gruppo di
sanitari, in modo da poter agire su questi senza dovere togliere l’acqua
a tutta l’abitazione.
• Bisogna ricordarsi di non serrare mai troppo
forte un rubinetto di intercettazione in quanto esso, rimanendo per
lungo tempo chiuso (o aperto), potrebbe poi presentare difficoltà di
manovra: è quindi buona norma aprire e chiudere a fondo tutti i
rubinetti di intercettazione una volta al mese, in modo da mantenere il
meccanismo libero da incrostazioni.

Apparecchio elettromagnetico dotato di una bobina che, quando viene
percorsa dalla corrente, è in grado di azionare uno o più interruttori
per il comando di ulteriori circuiti.
I relais sono estremamente utili in moltissimi
circuiti elettrici come ad esempio quello per l’accensione di un punto
luce da parte di diversi comandi oppure per il comando di circuiti a
bassa tensione in caldaie ed in altre applicazioni in cui la tensione di
rete non è ammessa.

Elementi metallici di unione formati da due bottoncini: uno con incavo femmina, l’altro con protuberanza maschio.
Servono per unire in modo stabile parti in feltro,
tessuto, cuoio, pelle, ecc. La parte maschio, inserita dentro la
femmina viene poi martellata in modo da deformarsi all’interno della
sede, realizzando una congiunzione stabile e resistente.
La parte femmina, nella parte esterna, è
particolarmente liscia e lavorata in modo da poter rimanere alla vista.
Al di là di questa variante, che trova ancor oggi
largo impiego (i bottoni dei jeans sono in genere montati in questo
modo), il ribattino tradizionale era formato da un cilindretto metallico
(ferro, rame o alluminio) munito di testa su un solo lato, che andava
inserito in un foro passante e “ribattuto” (da cui il nome) sull’altro
lato.
• La famosa Torre Eiffel di Parigi è interamente
costruita con elementi di spessa lamiera uniti con grossi ribattini (nel
1889 non esistevano le saldatrici ad arco).

Accessorio per trapano da montare al mandrino (o al suo posto). Si
tratta di un particolare dispositivo costituito da una coppia di
ingranaggi (a 90 gradi) che permette di azionare un inserto od una
punta, per intervenire in posizioni scomode o non altrimenti
raggiungibili. Accessori di questo tipo sono disponibili in più
versioni, sia per le operazioni di avvitatura, sia per impieghi più
gravosi: esistono anche modelli che trasmettono non solo la rotazione,
ma anche il movimento di percussione. Il rinvio ad angolo fa parte
integrante di elettroutensili come la smerigliatrice che, per questo
motivo, chiamiamo angolare.

Utensile manuale che deposita i rivetti.
Si tratta di una speciale pinza dotata di due
impugnature, la cui testa può ricevere, in un particolare foro, il gambo
del rivetto per applicare il quale è necessario stringere le
impugnature. Tramite questa azione il rivetto viene tirato con molta
forza: la testa viene schiacciata e deformata quindi il rivetto viene
strappato alla base. Rimane solamente la testa che, deformandosi sia da
una parte del foro sia dall’altra, unisce fortemente i due elementi da
unire. Il rivetto è costituito da un gambo a forma di chiodo con una
testa di maggiori dimensioni allungata e di materiale deformabile. La
testa, che viene inserita in un foro praticato su entrambe le parti che
devono essere unite, viene deformata per mezzo di una rivettatrice e
quindi il gambo viene tranciato. In tal modo la testa blocca le due
parti e questo bloccaggio avviene senza dover accedere alla parte
opposta. Vi sono rivetti di diametri e lunghezze diverse a seconda dei
tipi di lamiera da unire.
• La grande utilità della rivettatrice sta nel fatto
che essa permette di unire saldamente lamiere sottili (che non si
possono saldare) lavorando solo da una parte (quindi nella impossibilità
di collocare viti da ferro con dado).

Termine improprio che di solito viene usato per indicare l’alimentatore
presente nel circuito di accensione di una lampada fluorescente (tubo al
neon). Il reattore ha il compito di creare una sovratensione che fa
innescare la scarica tra gli elettrodi posti ai lati della lampada. La
tensione, quindi, diminuisce per effetto della reattanza
dell’alimentatore, per cui tra i contatti dello starter non si determina
una ulteriore scarica luminescente e quindi la lampada fluorescente
rimane accesa. Il reattore deve avere una potenza rapportata a quella
della lampada.
• Nella plafoniera del tubo al neon o della lampada fluorescente è
ricavato lo spazio sia per il reattore che per lo starter di accensione:
nelle versioni più recenti, infine, questi componenti sono già montati
in posizione.

Utensile manuale in acciaio, dotato di una impugnatura e di una lunga
parte metallica sulla quale sono ricavati molti dentini rilevati che,
portati a contatto con il legno, sono in grado di asportarlo
facilmente, sagomando il legno stesso. Vi sono raspe di diversa sezione e
con diversa dentatura per effettuare lavori più o meno grossolani.
Il movimento della raspa è simile a quello impresso alla lima: avanti ed indietro premendo in avanti.

Utensile manuale che serve per ripristinare il profilo delle mole
abrasive che, con l’uso, hanno assunto una forma irregolare. Il
ravvivamola più diffuso è costituito da un’impugnatura, nella parte
anteriore della quale sono inserite delle rotelle dentate di acciaio.
Poggiando e spingendo con forza le rotelle di
acciaio contro la mola in rotazione esse asportano uniformemente una
lieve quantità di abrasivo superficiale e spianando la mola la rendono
scabra ed adatta a successive molature.
• Esistono anche ravvivamola con impugnatura e
testa dotata di carburo di silicio che, spinte contro la mola in
rotazione, ne asportano per abrasione la patina superficiale.

Operazione di lisciatura e finitura di intonaci a “scagliola”,
realizzata con particolari attrezzi (frattazzi di legno per stendere
l’impasto e di metallo per lisciare). All’apparenza si tratta di un
lavoro semplice ed alla portata di tutti, ma la scagliola ha delle
modalità di preparazione e dei tempi di lavorabilità ben precisi, per
cui il lavoro va affidato preferibilmente a specialisti: anche un bravo
muratore non sempre sa eseguire una finitura di questo tipo.