Saldatura

Unione di due metalli per mezzo di fusione di un terzo metallo insieme
ai lembi dei due metalli a contatto in modo che, con il successivo
raffreddamento ed indurimento, si costituisca un giunto solido e
resistente. La saldatura, e quindi la fusione del metallo di apporto e
dei metalli da unire, può essere effettuata elettricamente con
saldatrici “ad arco” o “a filo” oppure può essere realizzata per mezzo
della fiamma ossiacetilenica. Non bisogna confondere (come nella pratica
normale spesso avviene) la saldatura con la brasatura: infatti nella
saldatura fondono parzialmente anche i metalli da unire, nella
brasatura, invece, fonde solamente il metallo d’apporto.
• Saldatura ossiacetilenica: saldatura ottenuta riscaldando e fondendo i
metalli da unire con un metallo d’apporto per mezzo di una fiamma molto
calorifica, prodotta dall’accensione di una miscela di ossigeno e
acetilene. I due gas, provenienti da due bombole, vengono miscelati
all’interno di un apposito cannello che ne permette anche la dosatura. La fiamma viene anche alimentata dall’ossigeno presente nell’aria. La
fiamma (dardo) raggiunge i 3100 gradi di temperatura e permette di
fondere la maggior parte dei metalli e delle leghe di normale impiego.
La saldatura ossiacetilenica si esegue scaldando preventivamente le
parti da unire. Avvicinando la bacchetta di metallo d’apporto al punto
da saldare e investendo la bacchetta con la fiamma, se ne provoca la
fusione insieme alle parti combacianti dei pezzi da unire.
Si prosegue con questa operazione fino a formare un cordone ininterrotto
di saldatura. Può capitare, durante il lavoro, che la fiamma si spenga
con uno scoppio rumoroso: ciò è dovuto a un’improvvisa ostruzione della
punta. L’inconveniente si può eliminare strofinando la punta stessa su
una tavoletta nettapunte apposita. Per la sicurezza del lavoro è
necessario controllare che i tubi di afflusso del gas siano
perfettamente integri e che le bombole ed i relativi riduttori siano
funzionanti. Attualmente sono in commercio “posti di saldatura” di
dimensioni ridotte, con bombole di ossigeno ed acetilene di piccole
dimensioni, adatte ad un impiego non professionale. Si ricorda, infatti,
che le normali bombole per saldatura non possono essere detenute senza
un regolare permesso delle Autorità di controllo. Durante la saldatura
si deve aerare l’ambiente ed attrezzarsi con occhiali da saldatura,
guanti, berretto e vestiti adeguati.
• Ripresa a rovescio: cordone di saldatura steso sulla parte opposta del
cordone principale già effettuato. L’utilità della ripresa a rovescio è
duplice: innanzi tutto l’unione dei pezzi risulta più stabile e robusta
in quanto i cordoni sono due e le parti da unire sono fuse per una
maggiore estensione. In secondo luogo la ripresa contrasta le tensioni
di imbarcamento e chiusura che un cordone solo esercita, impedendo
deformazioni della struttura metallica.