Vite

Il termine deriva, per analogia, dal nome della pianta che produce
l’uva, per la forma a spirale del tronco: in effetti la caratteristica
che accomuna tutti i tipi di vite è proprio la presenza di una spirale,
chiamata filetto, verme o pane (ecco perché si dice che una vite
rovinata è spanata).
Vite, comunque, è un termine generico, che
comprende un gran numero di versioni: anche quello che di solito
chiamiamo bullone è più esattamente una vite a testa esagonale. Per
quanto riguarda il gambo, invece, possiamo tracciare una prima
distinzione tra due tipi fondamentali, a cui corrispondono procedure
d’applicazione completamente diverse. In un caso abbiamo viti che
possono essere serrate solo inserendole in un foro filettato od
utilizzando un dado, nell’altro abbiamo viti che, per così dire, creano
da sole la filettatura femmina penetrando nel materiale (chiamate, con
una certa approssimazione, autofilettanti). Le viti del primo tipo,
assai usate nel campo della meccanica, sono disponibili con filettatura
metrica o a pollici, in moltissime misure e con teste di diversa forma:
esagonale, cilindrica con esagono interno (più conosciute come viti a
brugola), svasata, ecc.; per assemblare tavole di legno (staccionate,
cancelli rustici e simili manufatti) si usano ad esempio viti a testa
tonda con quadro sottotesta, che vanno inserite in fori predisposti e
poi bloccate col martello: il rilievo di forma quadrata si pianta nel
legno e tiene fermo il gambo mentre si serra il dado. Le viti del
secondo tipo, invece, hanno una filettatura a passo più lungo (il passo è
la distanza tra le spire) e, nel caso dei metalli, possono essere
inserite solo su elementi di modesto spessore (la lamiera rimane
rinchiusa tra due spire successive). Un discorso a parte meritano le
viti da legno che, nella versione più tradizionale, hanno il gambo
conico: questa caratteristica, infatti, era del tutto adatta all’epoca
in cui i fori si eseguivano a mano e risultavano anch’essi conici.
• Dovendo unire due tavole di legno con una vite tradizionale, sarebbe
in teoria necessario eseguire il foro in 2 fasi: prima uno di piccole
dimensioni, che attraversi il primo elemento e penetri in parte nel
secondo, poi un foro più grande nel primo pezzo, per ospitare il gambo
della vite.