Quando all´impianto elettrico dell´abitazione vengono collegati molti utilizzatori contemporaneamente, in particolare quelli dotati di resistenza( scaldabagno, lavatrice, ferro da stiro ecc.) la corrente che scorre nel circuito stesso risulta essere molto elevata.  Questa corrente può creare un "sovraccarico" sull´impianto che può surriscaldarsi e, alla lunga, mostrare segni di deterioramento , specialmente nei punti più delicati come morsettiere  e prese, con rischio di corto circuito . Il sovraccarico di un impianto viene controllato da appositi organi di sicurezza quali l´interruttore generale magnetotermico il quale è in grado di riconoscere un eccessivo passaggio di corrente, superiore di quello a cui esso è stato tarato, e quindi scattare e togliere la corrente all´impianto stesso.

Dente di arresto di una serratura che può essere azionato sia con la chiave sia con la maniglia collegata alla serratura stessa.È di forma triangolare ed è azionato da una molla in modo da poter rientrare e scattare in chiusura quando la porta viene spinta contro il battente. Lo scrocco deve essere sempre ben funzionante altrimenti la porta non rimane chiusa.

Quando si esegue una saldatura ad arco il rivestimento dell´elettrodo che funge da metallo d´apporto si fonde e si deposita sopra il bagno di fusione creando una barriera che impedisce al bagno di fusione di ossidarsi. Quando questo raffredda e solidifica, indurisce anche il rivestimento, che galleggia sopra di esso e forma una crosta dura e compatta chiamata "scoria"

Probabilmente il primo attrezzo agricolo inventato dall’uomo, oggi ha mantenuto praticamente uguali la forma e l’uso. Ha un manico diritto, più o meno lungo secondo l’altezza di chi la deve usare, sulla cui estremità si incastra l’occhio del ferro. Questo può variare di forma (rettangolare, a punta, a denti, largo, stretto) e di peso. Ci sono zappe da scavo, grosse e pesanti così da staccare rapidamente grosse zolle, e zappette da pochi grammi da usare nelle cassette e nei vasi da fiore. Zappe a cuore per creare i fossetti di irrigazione negli orti e zappe lunghe e strette in grado di aprire solchi per i tuberi.

Si usa in giardinaggio e in edilizia per creare occhielli alle estremità dei fili di sostegno o di quelli per le armature metalliche. Quello manuale ha l’impugnatura molto disassata rispetto all’uncino di presa così da moltiplicare lo sforzo della mano ma ne esiste un tipo semiautomatico in cui l’uncino fa girare il filo metallico grazie ad un asse a spirale: si tira l’impugnatura e l’uncino gira, fuoriuscendo dal fusto del torcifilo. Fatto l’occhiello, una molla riporta l’uncino dentro il fusto.

Macchina elettrica o con motore a scoppio che aziona una lama lunga e sottile dentata da entrambi i lati, facendola scorrere con moto alternativo su una suola fissa dentata come la lama. La doppia dentatura permette di usare la macchina sia dall’alto in basso o da destra a sinistra sia nelle direzioni opposte facilitando e sveltendo le operazioni. Con i tagliasiepi elettrici occorre fare molta attenzione a non tagliare il cavo quando si inverte la direzione di taglio.

Attrezzo simile al decespugliatore ma di potenza limitata, usato per tagliare l’erba là dove non è possibile arrivare con la macchine più grandi; lungo i bordi, appunto, o a ridosso delle pareti. Ci sono tagliabordi a filo roteante e tagliabordi a pettine (vedi Falciatrice a barra), elettrici e manuali, la scarsa potenza necessaria non ha indotto, per quanto ne sappiamo, alcun costruttore a fornirli di motore a scoppio.

Lunga asta, spesso telescopica, alla cui sommità è solidamente accoppiata una specie di cesoia con una lama fissa ed una mobile che sfiora, come nelle forbici, l’altra. La lama mobile viene azionata tirando una corda. Tagliato il ramo (attenzione a dove lo si fa cadere), una molla riporta la lama mobile in posizione di apertura. Non è molto facile da usare, specie su rami molto alti, ma risparmia l’uso di scale.