Enciclopedia I

Enciclopedia di Bricoportale. Termini che che iniziano con “I”

Liquido penetrante per legno che entra in profondità nelle fibre (fino a
5-6 mm) attraverso i pori superficiali.Il suo compito specifico è
quello di eliminare parassiti, larve, muffe e creare un ambiente
inadatto per lo sviluppo di elementi organici ed animaletti infestanti;
se colorato o additivato con filtri anti U.V., esercita un’azione
protettiva anche nei confronti dei raggi solari che degradano il
materiale.Il prodotto può essere formulato a base solvente o a base
acqua, con risultati quasi sempre equivalenti, e può contenere dei
pigmenti per migliorare l’aspetto del legno.Il trattamento (meglio se
effettuato in autoclave) è necessario su tutte le strutture destinate a
rimanere all’aperto: in questo caso i manufatti presentano il
caratteristico colore verde.
• Salvo i prodotti specifici per le travature non a vista del tetto, che
in genere non possono essere sovraverniciati, alle prime mani di
impregnante segue un completo trattamento di finitura, da realizzare con
prodotti a solvente o acrilici, a seconda dei casi capaci di creare un
film impermeabile o di lasciar traspirare il legno.

Lampadina costituita da una ampolla di vetro sotto vuoto, al cui interno
è posizionato un bulbo, sempre di vetro, che sostiene un filamento.
Questo filamento, quando viene percorso da
corrente, diventa incandescente ed emette una forte luminosità. Le
lampadine ad incandescenza sono i mezzi di illuminazione più usati anche
se, come consumo, sono superiori alle lampade fluorescenti. Il
filamento non ha una lunga vita e dopo un certo numero di ore di
funzionamento si brucia.
• La capacità di illuminazione delle lampadine ad incandescenza è
indirettamente espressa dai watt di potenza assorbiti. Valori tipici
sono: 24-40-60-75-100 watt.

Detto anche giunto, l'incastro è un collegamento tra due elementi in legno, costituito da particolari sagomature delle parti che si congiungono stabilmente con o senza elementi stabilizzanti come chiodi, viti o
colla. Si possono realizzare numerosi tipi di incastri adatti a varie situazioni di assemblaggio. Tra i più comuni vi sono: il mezzo legno, il dente, il giunto di testa, l’ugnatura, la cravatta, il dente e canale, la linguetta.
• Linguetta: è costituita da una strisciolina di compensato dello spessore di 3-5 millimetri che viene incollata in due scanalature corrispondenti su tavole, in modo da realizzare una stabile giunzione tra le tavole stesse nella costituzione di piani.
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Incastro con lamello: è una sorta di “pastiglia” spessa 4 mm che va inserita in scanalature concave (da realizzare con l’apposito utensile). Con questo sistema si può realizzare una stabile unione tra tavole e piani.
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Incastro mortasa: è il foro rettangolare effettuato su legno, che serve per accogliere una parte appositamente sagomata (tenone) ricavata su un’altra parte di legno e consentirne l’inserimento. Il tenone viene inserito nella mortasa e qui bloccato con colla oppure con una “spina” passante. La mortasa può essere realizzata per mezzo di uno scalpello dopo una accurata tracciatura. Lo scalpello asporta il legno all’interno
della tracciatura e quindi con una piccola raspa le pareti vengono rifinite. La mortasa, però, può anche essere realizzata con una punta a fresa che viene fatta muovere all’interno del legno per mezzo della mortasatrice. Una mortasa può essere cieca, quando non attraversa tutto lo spessore del legno in cui essa è praticata ma ha un fondo chiuso, oppure passante, quando il foro della mortasa attraversa tutto il legno.
In tal caso, quando il tenone è inserito nella mortasa, risulta visibile dalla parte opposta.
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Incastro a tenone: parte maschio dell’incastro tenone-mortasa. Il tenone è una sagomatura particolare dell’estremità di un listello, o di un’altro elemento in legno, che ha sezione genericamente rettangolare, spesso con i lati minori incurvati. Esso penetra all’interno della mortasa e qui viene bloccato. Si realizza facilmente con una sega a dorso, con alcuni passaggi alla sega circolare o con la sega a nastro.
• Il falso tenone, invece, rappresentato da un blocchetto di legno che si inserisce in entrambe le mortase dove è incollato. Di solito viene usato in quei casi in cui un giunto a tenone e mortasa si spacca per rottura del tenone (come succede spesso nelle vecchie sedie).
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Incastro a coda di rondine: tipo di incastro per legno estremamente resistente alla trazione. Molto usato nella costruzione di cassetti e di scaffalature, consiste nell’esecuzione di una parte maschio, a forma
trapezoidale, che viene inserita e bloccata con colla in una sede femmina della stessa forma. In genere l’incastro a coda di rondine è costituito da diversi maschi che si bloccano nelle rispettive sedi femmina.

Miscela di cemento con sabbia o ghiaia.L’impasto in piccola quantità si
può fare in un secchiello miscelando dapprima i due componenti asciutti
e poi aggiungendo acqua, mentre per quantità maggiori (qualche
carretta) conviene utilizzare il badile.
Si pulisce una zona di suolo quindi si versa
l’inerte ed il cemento nelle proporzioni adeguate (un miscela standard è
costituita da un sacchetto di cemento da 50 kg per 1/6 di mc di
sabbia). Si mescola col badile facendo un mucchio, poi trasferendo il
materiale in un altro mucchio. Quindi si forma un cratere largo e basso
ove si versa dell’acqua.
A poco a poco si incorpora l’impasto nell’acqua (in tutto 50 litri) fin quando l’impasto è pronto.
• L’impasto si definisce “magro” quando la proporzione di cemento è
scarsa (fino al 30% in meno rispetto a quella indicata) e “grasso”
quando è superiore o molto superiore (fino al 50% in più). Il primo
serve per riempimenti e sottofondi, il secondo per strutture robuste.

Applicazione su legno di scarsa qualità o su pannelli di truciolare o multistrato di un foglio sottile e flessibile (“piallaccio”) di legno pregiato per conferire all’insieme l’aspetto di “essenza” pregiata. L'’impiallacciatura non è una lavorazione semplice: preparata e ben levigata la superficie da lavorare, si mette a bagno il piallaccio che deve risultare morbido e molto elastico.Quindi, applicata la colla sul piano da lavorare, si stende il piallaccio che si spiana con un apposito utensile lavorando dal centro verso i bordi per eliminare eventuali bolle d’aria. Il tutto va messo sotto pressa e lasciato in posizione fino al completo indurimento della colla. Le parti eccedenti lungo i bordi vengono rifilate e la superficie può essere verniciata e lucidata.

È uno dei difetti che possono presentare tavole di legno non
correttamente stagionate o ricavate dal tronco con una serie di tagli
paralleli e, a stretto rigore, indica la tendenza a curvarsi nel senso
della larghezza.Arcuatura è invece la deformazione nel senso della
lunghezza, mentre la falcatura si ha quando la tavola assume la forma di
una falce, coi lati lunghi uno concavo e l’altro convesso; completa la
rassegna dei difetti la svergolatura, che avviene quando la tavola si
torce ad elica.
Nel linguaggio normale, tuttavia, il termine imbarcamento riassume tutte le deformazioni del legno.