Enciclopedia – Indice

a b c d e f g hjk i l m n o p q r s t u v z

Minuteria, metallica o di plastica, da applicare alle pareti interne di un mobile in cui vadano inseriti dei ripiani (tralasciamo il vecchio e quasi del tutto abbandonato sistema delle “scalette” di legno che all’indubbia facilità di montaggio accoppiano un aspetto assai poco piacevole). Due sono i sistemi generali, con e senza rotaia; il primo utilizza profilati metallici da avvitare alle pareti e in cui si incastrano o si fanno scorrere le mensoline. A suo favore la facilità di montaggio: bastano poche viti ed un minimo di esattezza per ottenere il risultato. Di contro l’ingombro e l’aspetto estetico. Più favore presso i mobilieri incontrano i reggipiano da inserire direttamente nelle pareti, in fori perfettamente allineati ed in perfetta corrispondenza speculare. Nell’industria si usano foratrici multiple che in un solo passaggio aprono nei pannelli le file di fori occorrenti. Chi fa da sé necessita di guide di foratura che gli garantiscano l’esatta collocazione dei fori. Le guide, metalliche o di plastica, sono presenti in molti cataloghi e sono sempre piuttosto care, al loro posto si può vantaggiosamente usare una striscia di masonite preforata, facilmente reperibile fra gli scarti delle segherie o dei bricocenter. Ci sono reggipiano da inserire direttamente nei fori e reggipiano da inserire in bussole precedentemente inserite nelle pareti (hanno il vantaggio che i reggipiano possono essere estratti e reinseriti senza danneggiare il foro).

Lunga asta, spesso telescopica, alla cui sommità è solidamente accoppiata una specie di cesoia con una lama fissa ed una mobile che sfiora, come nelle forbici, l’altra. La lama mobile viene azionata tirando una corda. Tagliato il ramo (attenzione a dove lo si fa cadere), una molla riporta la lama mobile in posizione di apertura. Non è molto facile da usare, specie su rami molto alti, ma risparmia l’uso di scale.

Attrezzo simile al decespugliatore ma di potenza limitata, usato per tagliare l’erba là dove non è possibile arrivare con la macchine più grandi; lungo i bordi, appunto, o a ridosso delle pareti. Ci sono tagliabordi a filo roteante e tagliabordi a pettine (vedi Falciatrice a barra), elettrici e manuali, la scarsa potenza necessaria non ha indotto, per quanto ne sappiamo, alcun costruttore a fornirli di motore a scoppio.

Attrezzo agricolo destinato a frantumare il terreno predisponendolo per la semina o la concimazione. È costituito da un asse, più o meno lungo, dal quale sporgono radialmente diverse lame ricurve a J.In agricoltura l’asse può raggiungere i 4 metri e più con lame che possono penetrare nel terreno anche per più di un palmo mentre nel giardinaggio abbiamo motozappe piuttosto piccole con assi dai trenta ai sessanta centimetri e scavo limitato a pochi centimetri. Le macchine più piccole hanno spesso un motore elettrico sufficiente per i terreni sciolti e soffici come quelli di un orto ben curato.

Chiamata anche badile è un attrezzo manuale di uso universale ovunque occorra raccogliere o spargere materiale più o meno incoerente (sabbia, ghiaia, terra, foglie secche). La pala ha sempre il manico leggermente incurvato che si inserisce in un cono che fa parte della lama e prosegue sulla sua mezzeria irrigidendo l’attrezzo. La lama può essere a punta acuta, a punta stondata e punta tagliata. Le pale migliori sono quelle forgiate. Più o meno grandi, le pale vanno scelte in base alla forza di chi le deve adoperare (una pala troppo grande stanca rapidamente chi la usa che con una pala a misura delle sue forze può lavorare più a lungo e più efficacemente).

Indispensabile per curvare o piegare il tondino metallico è una sbarra con all’estremità un’espansione aperta da una bocca, più o meno larga col quale afferrare il tondino, stretto nella morsa, e dargli la piega desiderata. La piegaferri deve abbracciare il tondino con esattezza per cui ne occorre una per ogni misura di tondino. Ci sono anche piegaferri a due teste di diversa larghezza d’arco o con una testa a T con due bocche.