Rubinetto

Il rubinetto può essere costituito in maniere molto diverse a seconda
dell’impiego e del sanitario che esso deve servire. Indipendentemente
dalla struttura esterna e dalla forma del rubinetto, lo schema di
funzionamento è sempre lo stesso. Un vitone centrale viene azionato e
fatto avanzare da una manopola fino a premere una guarnizione contro una
sede in cui perviene l’acqua. Ruotando la manopola la guarnizione si
allontana più o meno dalla bocca di arrivo dell’acqua e quindi si regola
l’afflusso. Per miscelare acqua fredda ed acqua calda i rubinetti sono
dotati di due comandi e di una camera di miscelazione. Oggi sono molto
usati i rubinetti “monocomando”, che permettono di ottenere una buona
graduazione della miscelazione per mezzo di una sola leva. I danni che
più frequentemente presentano i rubinetti sono: la deformazione della
guarnizione, che va sostituita, oppure il deposito calcareo che si forma
sulla sede della guarnizione stessa, che va eliminata con la “fresa per
rubinetti”. Può anche presentarsi una perdita dall’alto (dalla
manopola) in tal caso è da sostituire una particolare guarnizione detta
“premistoppa”. Un particolare tipo di rubinetto è quello “a sfera”. In
esso non è presente il vitone con guarnizione ma una sfera forata che
viene azionata da una leva esterna. Ruotando questa sfera si porta il
foro a essere coassiale o trasversale con la bocca erogatrice: nella
prima posizione si ha passaggio dell’acqua, nella seconda posizione si
ha la chiusura. Uno dei vantaggi è che si ottiene l’apertura da zero al
massimo con un quarto di giro della leva. Il rubinetto a sfera non ha
praticamente bisogno di manutenzione in quanto la sfera ruota in una
sede di teflon che è autolubrificante e praticamente non deformabile.
Questi rubinetti sono spesso usati, all’esterno, per creare “punti
acqua”.
• Monocomando: erogatore idrico dotato di un unico
comando a leva che, quando viene ruotato verso destra o verso sinistra,
distribuisce acqua fredda o calda, mentre se è alzato o abbassato
regola la quantità di acqua erogata. Il rubinetto monocomando sta
conoscendo una fase di grande espansione data la semplicità di
azionamento e la precisione di regolazione della temperatura.
Il monocomando, tra l’altro, è dotato di un
sistema di regolazione che molto difficilmente è fonte di gocciolamenti o
perdite, per cui dura moltissimo tempo prima di dover essere
sostituito: in genere basta cambiare la “cartuccia”, cioè il blocchetto
interno che contiene tutto il meccanismo.
Esiste anche un tipo di monocomando termostatico,
che presenta una ghiera sulla quale sono indicate le diverse
temperature: quando il rubinetto viene aperto esso provvede
automaticamente a erogare l’acqua alla temperatura impostata,
effettuando la giusta miscelazione tra acqua calda e fredda.
• Rubinetto di intercettazione: non ha il compito di
erogare acqua ma quello di chiudere o aprire l’afflusso d’acqua lungo
una tubazione. Viene spesso definito anche “valvola” appunto per questa
sua funzione di controllo. Il rubinetto di intercettazione, per quanto
riguarda il funzionamento interno, non differisce da un normale
rubinetto: può essere a vitone con guarnizione, oppure a sfera.
I rubinetti di intercettazione si collocano
all’inizio di un circuito idrico in modo da poterlo isolare quando si
debbano realizzare delle riparazioni: è quindi opportuno collocare un
rubinetto di intercettazione prima di un sanitario o di un gruppo di
sanitari, in modo da poter agire su questi senza dovere togliere l’acqua
a tutta l’abitazione.
• Bisogna ricordarsi di non serrare mai troppo
forte un rubinetto di intercettazione in quanto esso, rimanendo per
lungo tempo chiuso (o aperto), potrebbe poi presentare difficoltà di
manovra: è quindi buona norma aprire e chiudere a fondo tutti i
rubinetti di intercettazione una volta al mese, in modo da mantenere il
meccanismo libero da incrostazioni.